Zurigo, 9/11/12:
Il 6 settembre 2012 i leader delle organizzazioni svizzere degli uomini e dei padri si sono incontrati per un incontro strategico per discutere la proposta del Consiglio federale di rivedere la legge sul mantenimento dei figli. Dopo aver esaminato attentamente il progetto di consultazione, le associazioni vedono carenze terribili.
L'intenzione, che è fondamentalmente degna di sostegno, e la proposta concreta di attuazione non sono in relazione tra loro: nasce il sospetto che qui sia praticata la frode dell'etichetta. L'idea centrale del mantenimento dei figli presuppone che il bambino abbia il diritto alla sicurezza materiale e assistenziale. Le organizzazioni degli uomini e dei padri sostengono questo principio.
Una soluzione equa di genere richiede che entrambi i genitori, in caso di separazione o divorzio, abbiano lo stesso dovere di contribuire alla sicurezza materiale e assistenziale del bambino. La proposta del Consiglio federale non soddisfa in alcun modo tale requisito. Si attiene al paradigma del 20° secolo secondo cui un genitore è il tutore e l'altro genitore è il custode. Ciò non corrisponde alla realtà delle famiglie svizzere, in cui sia il padre che la madre lavorano abitualmente (anche se in misura diversa) - e inoltre non corrisponde allo spirito e allo spirito della cura parentale congiunta, come il Consiglio federale vuole sancire per legge di regola.
Le organizzazioni degli uomini e dei padri chiederanno correzioni sostanziali nella risposta ufficiale alla consultazione al fine di allineare l'attuazione del modello di sostegno all'infanzia in linea con il diritto all'uguaglianza e alle pari opportunità - e renderlo adatto alla famiglia del 21° secolo. Lavorano anche a stretto contatto con esperti internazionali di paesi che hanno già esperienza con il mantenimento dei figli.
Ivo Knill, Comitato direttivo men.ch
Oliver Hunziker, Presidente GeCoBi
Michel Craman, Presidente
Emmanuel Heierle, Consigliere VeV Svizzera
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